Project Description

Dalle grate all’ingresso del terminal si scorgono ancora i manifesti pubblicitari di 41 anni fa: Seiko, Bata.

Fuori, due piste che si incrociano. Cespugli che spuntano dall’asfalto.

E niente che decolli più da 41 anni, se non qualche elicottero delle Nazioni Unite. L’aeroporto di Nicosia è chiuso dalla guerra civile del 1974, chiuso in quella «buffer zone», la zona cuscinetto, tra la parte greca e la parte turca di Cipro.

Voluto dalla Royal Air Force inglese, nel 1939 fu il primo scalo internazionale dell’isola; fu nel 1968 che prese le sembianze attuali, con il terminal modernissimo di cui ancora si scorgono le cucine integre, i desk del check-in, il grande disco rotante di riconsegna dei bagagli e la terrazza in cui si organizzavano eventi mondani.

È come se il tempo si fosse fermato, con la forza di peacekeeping dell’Onu che continua a presidiare la «buffer zone» per evitare incidenti tra le due metà di Cipro. La missione sbarcò nell’isola nel 1964 per mettere fine alle violenze tra le due comunità linguistiche. Dieci anni dopo la guerra civile, con l’aeroporto che divenne teatro degli scontri. Tanto che dopo 41 anni, quel che resta della carlinga di un Hawker-Siddeley Trident della Cyrprus Airlines è ancora lì a bordo pista, con i fori dei colpi d’artiglieria sparati da Nord, dai militari turco ciprioti. Ma l’ultimo volo, quello che i berretti blu ricordano con un’aura di leggenda, fu il 317 della Cyprus Airways proveniente da Londra: il comandante Adamos Marneros sapeva che era scoppiata la guerra civile e chiese inutilmente che gli fosse negato il nuovo decollo una volta fatto scalo a Roma; gli ordini furono irremovibili: decollare. Così, con 9 passeggeri a bordo, Marneros atterrò all’aeroporto di Nicosia il 20 luglio 1974, mentre da una parte e dall’altra della pista volavano i proiettili.

Fu grazie al suo racconto, con la descrizione dettagliata della posizione dei militari turco ciprioti nascosti nella boscaglia, intravisti durante la manovra di avvicinamento alla pista, che i berretti blu delle Nazioni Unite ebbero le informazioni necessarie per resistere all’attacco. E per far sì che l’aeroporto, dopo 41 anni di silenzio, rimanga a fare cuscinetto tra le due metà di Cipro.